….e di tutti i cani che muoiono dimenticati nei canili.
Sono morti a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro.
Sono morti dopo tredici anni di cemento, di sofferenza, di paura.
Pensate di rimanere chiusi in uno stanzino anche solo poche ore…no, senza tv, senza cellulare, buttati per terra. Respirate adesso, non avete pareti che vi cadono addosso, non c’è una porta di ferro che vi sbarra la strada, vi potete alzare, uscire, respirare e guardare il mondo. Loro no. Loro non lo hanno potuto fare. MAI.
Sono nati lì per le migliaia di persone che insistono nel dire che la sterilizzazione è contro natura, per tutti quelli che mandano i loro cani in giro liberi con i pericoli delle strade e quello di procreare. Oggi non possiamo permettercelo. Sarebbe bello, sì, lasciare a ognuno il suo istinto. Ma non viviamo più in campagna, con i cani che svolgono la loro funzione di compagno, amico, magari guardiano di pecore. Non è più così. Ficcatevelo in testa. I canili sono pieni, i volontari pure.
Ogni cucciolata abbandonata o ‘regalata’ vuol dire questo: una galera lunga 13 anni, e anche di più. Vorrei che tutti coloro che in questo momento stanno scegliendo il loro ‘cane da borsetta’ acquisissero per pochi istanti l’udito e l’olfatto di un cane (il cuore sarebbe chiedere troppo). Forse solo così riuscirebbero a capire con quale intensità queste creature avvertono i loro simili soffrire, percepiscono la paura passare di cella in cella, non dormono, non vivono, sono terrorizzati dall’uomo e annientano se stessi. Ogni ora, ogni giorno, fino a pensare che, in fondo, la morte è la scelta migliore.
E questa condanna l’abbiamo emessa noi, con la nostra ignoranza, la nostra ottusità, il nostro edonismo e il nostro menefreghismo. Racchiuso in questa foto non c’è solo il dolore di due vite, ma quella di milioni di cani nelle stesse condizioni, abbandonati in un angolo, nascosti sotto una panca, avvinghiati al fratello, alla sorella, al compagno di box.
Perchè il cane grande no, perché il cane meticcio no, perché il cane anziano no, perché il cane no.
L’unico NO del mondo è l’uomo, schiavo di mode, opinioni, giudizi, senza un briciolo di coraggio ed empatia. Ogni porta che chiudete in faccia a un cane di canile la chiudete a voi stessi, al percorso di crescita che potreste fare insieme, chiudete la porta a quel po’ di amore che forse avete ancora dentro e lasciate sempre più spazio a una morte lenta e profonda, quella dell’anima.
In memoria di Tic e Toc, due tesori come mille altri invisibili al mondo. E per l’unico bastardo in giro qui e adesso: l’uomo.